Visitando le mostre dell’Ecomuseo avrai l’occasione di immergerti nella memoria storico-culturale della Val d’Incarojo, riscoprendo antichi mestieri e tradizioni quasi dimenticate.
Le mostre dell’Ecomuseo I Mistîrs
I “menaus”, i boscaioli
Per conservare la memoria di uno dei mestieri più importanti nella storia della Val d’Incarojo, il gruppo Menàus ha realizzato l’esposizione permanente Bosc e boscadôrs, interamente dedicata alla vita nel bosco.
Fondata negli anni ‘90 nella settecentesca Casa Scala di Villamezzo, la Mozartina è una collezione dedicata alla storia degli strumenti musicali, frutto dell’amore per la musica del maestro Giovanni Canciani. La continua crescita della collezione ha permesso la creazione di un’altra sezione, la Mozartina 2.
Frutto del lavoro dell’A.S.C. Ravinis, si tratta di suggestive realizzazioni artistico-carnevalesche nate dall’incontro tra natura, tradizione e cultura locale. Assistere a una loro sfilata è una esperienza che tocca nel profondo. Ma ciò non è sempre possibile, per questo motivo è stata allestita una suggestiva mostra.
L’antica arte del ricamo è stata riproposta a Paularo grazie alla passione del gruppo Las mans d’aur (Le mani d’oro). È possibile ammirare le loro creazioni presso la mostra di ricamo allestita presso il polo ecomuseale di via Sbrizzai, nel quale è stato ricostruito con cura l’ambiente di un’antica casa paularina.
Lo scorrere del tempo sembra essersi dimenticato di questo borgo: Chiaulis è custode di un passato rimasto pressoché intatto. Qui è possibile visitare ben 23 crignes (porcili), a ricordo di un mestiere all’epoca fondamentale: il purcitâr (norcino).
Il mulinâr (mugnaio), era una figura di spicco della collettività, in quanto era uno dei pochi a saper leggere e scrivere. In Val d’Incarojo, un tempo erano presenti ben 28 mulini, ma oggi ne rimangono soltanto due: il mulino Sot Pisciante, collocato sotto alla meravigliosa cascata di Salino; il Mulin Da Fritule, risalente al 1760 e posto nel borgo di Rio di Sotto.
Il fabbro lavorava in un’angusta fucina di pochi metri quadrati, davanti alla forgia: una sorta di focolare con carboni ardenti su cui arroventava il metallo per poterlo forgiare sull’immancabile incudine. Il mestiere del cestaio, invece, era un mestiere praticato per lo più nel tempo libero: oggi rivive a Paularo grazie alla passione e perizia di abili artigiani.
Le mostre dell’Ecomuseo I Mistîrs
Il “most”, il mosto
Presso Case Del Negro, nell’antico e suggestivo borgo di Cjaveç, è conservato uno striç del 1770. Lo striç è un tornio utilizzato per la produzione del sidro, o most, la squisita bevanda ottenuta dalla spremitura dei pers martins, o dalle mele, che si inizia a preparare tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Le mostre dell’Ecomuseo I Mistîrs
L’“intaiadôr” e il “scalpelin”, l’intagliatore e lo scalpellino
Gli intagliatori e scalpellini che da secoli lavorano il legno e le pietre della Val d’Incarojo sono veri e propri artisti. Ogni pezzo di legna e pietra racconta una loro storia, fatta di trasformazioni subite nel corso della lavorazione, eseguite dall’artigiano grazie alle sue abiulità creative e tecniche.
Sin dall’antichità l’allevamento, soprattutto bovino, è stata una delle attività più importanti dell’economia dei piccoli paesi. Durante i lunghi inverni, gli animali trovavano rifugio nel cjôt, mentre d’estate venivano trasferiti nelle malghe, per l’alpeggio che durava in media tre mesi, da giugno a settembre. Tutt’oggi a Paularo potrai trovare moltissime malghe ancora operative!
La soddisfazione dei visitatori è ciò che ci rende fieri
Leggi cosa dicono le persone che hanno già visitato le mostre dell’Ecomuseo.
Gabriella Pich
★★★★★
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Bellissime le maschere ,i costumi del carnevale, una creatività sorprendente. Ricerca di un filo conduttore per quasi ogni anno. Merita una visita.
Matteo Mattioli
★★★★★
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Museo molto interessante e ben allestito sull'antico mestiere del boscaiolo, visita gratuita coadiuvata da una guida competente, disponibile e appassionata.
Miloš Kráner
★★★★★
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Mirella Mosolo
★★★★★
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Paolo Dordei
★★★★★
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