La grossa borgata di Dierico si trova tutta alle spalle di questa suggestiva chiesa. L’edificio risale al 1300, ma è stato profondamente modificato nel tempo, fino al 1577, anno di costruzione del campanile a cuspide.
Ma è all’interno che ci aspettano alcune opere davvero notevoli: gli affreschi con scene del vecchio e del nuovo Testamento, dipinti nel XVI secolo da Giulio Urbanis di San Daniele del Friuli, allievo del grande Pomponio Amalteo, e soprattutto, protagonista al centro dell’abside, uno splendido altare ligneo del 1522. Opera di Antonio Tironi da Bergamo, è formato da ben quattordici statue disposte su tre livelli, con al centro un’intensa Madonna con Bambino, caratterizzata da un atteggiamento inconsueto per il disinvolto dinamismo.